L’eventuale fallimento tecnico, che si concretizzerebbe nella retrocessione in Euroleague o peggio, genererebbe la necessità di aumentare gli introiti attraverso il trading, cioè la vendita dei calciatori

ROMA – La conferma dello status da Champions League non basta da sola a scongiurare la partenza dei giocatori. Perché la Roma, come quasi tutte le società del mondo, vive di plusvalenze e di investimenti continui. Quindi un calciatore come Cengiz Ünder, quando verrà a capo del doppio infortunio che lo sta frenando, sarà comunque un indiziato alla cessione l’estate prossima, naturalmente in caso di offerta che i manager riterranno congrua. Ma questo di per sé è considerato sopportabile, in quanto strutturale.

L’eventuale fallimento tecnico, che si concretizzerebbe nella retrocessione in Euroleague o peggio, genererebbe la necessità di aumentare gli introiti attraverso il trading, cioè la vendita dei calciatori. Inoltre, sarebbe obbligatorio ridimensionare gli stipendi, meccanismo che complica eventuali arrivi di primo piano. Giocatori come Manolas, che ha una clausola di rescissione da 36 milioni, tornerebbero in discussione. Ma anche Dzeko, il calciatore più pagato della rosa, potrebbe diventare un lusso di cui la società non intende farsi carico: tra fisso e bonus guadagna circa 6 milioni a stagione. In questo discorso, salvo offerte impossibili da rifiutare, non verrebbe comunque calcolata la perdita di Nicolò Zaniolo, che anzi a fine stagione rinnoverà comunque il contratto fino al 2024 con ingaggio quintuplicato. Zaniolo sarà il simbolo della Roma giovane e italiana che verrà.

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