Considerato un tempo l’evento di preparazione alla controparte femminile, le sfilate maschili stanno avendo un momento di gloria e il calendario di gennaio sembra aprire il 2019 in gran stile. Vogue seleziona i nomi – sia quelli leggendari che le nuove leve – da non perdere questa stagione di sfilate a Londra, Parigi e Milano.
Il prossimo 5 gennaio 2019 l’equivalente del Grand Tour del circolo della moda avrà inizio. I biglietti aerei sono prenotati, gli Eurostar riempiti e le valigie preparate con tanto di scarpe scelte con cura meticolosa: giornalisti di moda, stylist e arrivisti di ogni tipo sono pronti per spostarsi in gruppo verso le capitali della moda internazionale.
Le prime ad aprire l’anno sono le sfilate uomo a Londra, Parigi e Milano. Tradizionalmente la moda maschile è la sorella minore degli eventi ad alto fattore di glamour che sono le sfilate di prêt-à-porter e alta moda femminile. Ma i tempi sono ormai cambiati. Nonostante, secondo Euromonitor, la moda uomo rappresenti solo un quarto del mercato della moda equivalente ad 1,7 bilioni di dollari, si prevede che cresca ad un tasso molto più veloce della moda donna durante i prossimi cinque anni. Il dato non è passato inosservato ai titani del settore e quello che un tempo era una sorta di gruppo spalla all’evento principale nel calendario della moda è diventato un protagonista a tutti gli effetti.
Visto l’alto numero di sfilate interessanti, Vogue ha preso in esame il calendario selezionando per voi i nomi da non perdersi assolutamente il prossimo gennaio.
Quest’anno il programma londinese è stato compresso in tre giorni non stop, senza comunque che questo ne riduca l’impatto. Come per tradizione assisteremo ad una carrellata di marchi sartoriali e storici tra cui E. Tautz, Oliver Spencer, Belstaff e Barbour. Ma non è tutto! Londra è un incubatore di moda, un luogo in cui i giovani talenti possono farsi le ossa.
Negli anni recenti, Charles Jeffrey – due volte finalista del premio LVMH nonché vincitore del British Emerging Talent Menswear Award ai Fashion Award – è stato considerato lo stilista della sfilata più interessante grazie al suo brand trasgressivo, Loverboy, che prevede puntualmente un’esplorazione del fantastico e del bizzarro (l’anno scorso Jeffrey ha mandato in passerella i modelli con in testa cappelli a forma di macchine da cucito realizzate in cartapesta).
Un altro finalista del premio LVMH e consulente per Off-White, Samuel Ross, presenterà il suo mix unico di capi casual permeati da un tocco sartoriale in stile Savile Row per il suo marchio A-Cold Wall*. Anche l’emergente Delada, il marchio non binario di origine russa della stilista Lada Komarova, merita attenzione assieme alla new entry in calendario Mowalola dell’ex alunna del Central Saint Martins, Mowalola Ogunlesi. In seguito alla partecipazione a Pitti Uomo in qualità di guest designer lo scorso anno, Craig Green torna a presentare la sua moda funzionale e all’avanguardia.
Se Londra è sinonimo di personalità individuali, Parigi è la capitale delle grandi squadre. E quella di gennaio 2019 si preannuncia essere una stagione formidabile.
L’anno scorso Celine ha nominato un nuovo direttore creativo, Hedi Slimane, perso l’accento acuto, causando un certo sbigottimento ed è tornato a far parte del calendario della moda maschile in seguito al tanto pubblicizzato show co-ed di debutto di Slimane a settembre. Non volendo essere da meno, Clare Waight Keller – direttrice creativa di Givenchy, stilista dell’abito di nozze reale e, di recente, vincitrice del British Fashion Award – sta procedendo a separare le collezioni uomo e donna. A giudicare dalla recente collezione pre-fall tenutasi a Tokyo, la linea Dior Men di Kim Jones ispirata allo streetwear sarà sicuramente un evento all’insegna della stravaganza. Mentre altrove tutti gli occhi saranno puntati su Virgil Abloh, il ragazzo prodigio della moda, salito alla ribalta in qualità di direttore creativo per Kanye West, il cui debutto a Louis Vuitton l’anno scorso è stato un successo di critica e pubblico. Anche Heron Preston, un altro ex alunno del team Kanye West, è un nome atteso con trepidazione: quello che ha autodefinito “lusso ispirato all’abbigliamento da lavoro con un’estetica new yorkese” offre un energico elemento di contrasto rispetto ai marchi più consolidati. Senza dimenticare poi che Raf Simons è di ritorno da New York. Non si può chiedere di meglio al calendario parigino quest’anno!
Ad inizio dell’anno la notizia che Michael Kors avrebbe acquistato Versace non fu di certo una sorpresa. Il colosso americano ha pagato 2,12 mld di dollari per la maison capeggiata da Donatella Versace e di recente ha annunciato l’intenzione di aprire 100 nuove boutique. Molti si augurano che la sfilata milanese fornisca indizi circa la possibilità che questo nuovo imperativo commerciale diventi sinonimo di uno stemperamento della tipica estetica Versace all’insegna degli eccessi.
Altro marchio che fa ritorno in calendario è John Richmond dell’omonimo stylist britannico, lo stesso vale per Mioran del designer cinese Miao Ran. C’è inoltre tanta attesa per nomi nuovi quali United Standard, sinonimo di DIY anni ’90 e grafiche vigorose, e M1992, un mix caleidoscopico di elementi nostalgici hollywoodiani e cool losangelino.
Il gran finale sarà offerto, naturalmente, da Gucci con uno show intitolato ‘Motus Presents MDLSX with Silvia Calderoni’ – un evento da non perdersi di certo!