«Chi è il mio vicino? Come posso farmi aiutare, come stare insieme e vivere felici nel quartiere?».

Partendo da queste domande, gli incontri a partecipazione libera e gratuita proporranno spunti per l’integrazione costruttiva dei dati per migliorare la qualità della vita delle persone e non come mero strumento di consumo.

«Secondo noi esiste un’alternativa alla società del codice a barre, basata sulla riscoperta del piacere di stare insieme riappropriandosi dei dati e usandoli come strumento di relazione»

ha dichiarato l’artista, ingegnere e hacker Salvatore Iaconesi, direttore artistico dell’evento al fianco di Oriana Persico.

Il progetto, promosso dal centro di ricerca HER – Human Ecosystems Relazioni e curato da Arianna Forte, prevede anche un “vernissage distribuito”: una “passeggiata rituale”, nella quale sono direttamente coinvolti i negozianti del quartiere e che introdurrà i temi dell’umanità digitale, del cambiamento climatico e dell’intelligenza artificiale. Lo sforzo collettivo, che ha trovato il favore della comunità di San Lorenzo, diventa così anche la replica ai recenti episodi di cronaca nera che hanno reso San Lorenzo – storico ritrovo della movida nella Capitale – noto anche come simbolo di emarginazione sociale. Per gli autori del festival, l’arte e la circolazione di idee diventano uno strumento potenzialmente ideale per ricostruire la connessione tra chi abita il territorio, «creando reti e cortocircuiti fra mondi diversi», basati sulla condivisione di un progetto culturale utile alla vita di tutti i giorni.

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