Secondo la tradizione popolare italiana, i giorni della merla sono i tre giorni più freddi dell’anno, che cadono il 29, 30 e 31 gennaio. La leggenda narra che una merla, un tempo bianca come la neve, volava disperatamente con i suoi piccoli alla ricerca di un riparo caldo. Quasi allo stremo delle forze, la merla e i suoi piccoli si rifugiarono in un comignolo, salvandosi così dai rigori dell’inverno.
La tradizione popolare è radicata nella cultura italiana, tanto che il proverbio “Se la merla ha fatto il nido in un buco, l’inverno sarà lungo e duro” è ancora oggi molto diffuso. Tuttavia, le statistiche meteorologiche degli ultimi decenni mostrano che, almeno in Italia, i giorni della merla non sono più i più freddi dell’anno.
Infatti, secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Meteorologia e Geofisica (INGV), la media delle temperature minime giornaliere per il periodo 1991-2020 è di 2,7 °C a Roma, 2,2 °C a Milano e 2,6 °C a Napoli. In particolare, il 31 gennaio è in genere la giornata più calda dei tre, con una media di 3,6 °C a Roma, 3,2 °C a Milano e 3,5 °C a Napoli.
Questo cambiamento è probabilmente dovuto al riscaldamento globale, che sta causando un aumento delle temperature medie globali. In Italia, questo trend è particolarmente evidente, con un aumento delle temperature medie di circa 1,5 °C negli ultimi 100 anni.
L’aumento delle temperature è un fenomeno che sta avendo un impatto significativo sul clima e sull’ambiente. Tra gli effetti più rilevanti, si segnalano:
- l’aumento del livello del mare, che sta minacciando le coste e le comunità costiere;
- l’intensificazione degli eventi estremi, come le ondate di calore, le siccità, le inondazioni e le tempeste;
- la modifica degli habitat naturali, con conseguenze per la biodiversità.
I giorni della merla sono un esempio di come il cambiamento climatico stia modificando le nostre tradizioni e il nostro modo di vivere. In futuro, è probabile che questi giorni diventino sempre meno freddi e che le temperature medie invernali continuino ad aumentare