Inquisitor, il tiktoker italiano che ha conquistato milioni di follower con i suoi video ironici e divertenti, si è suicidato il 12 ottobre 2023, all’età di 22 anni. La sua morte ha sconvolto il mondo di TikTok e ha sollevato un dibattito sul tema del bullismo online e della salute mentale dei giovani.
Vincent era un cosplay, si vestiva come il personaggio di uno dei più noti videogame di guerra, Call of Duty, con una maschera da teschio sul volto e una spada luminosa. Era diventato famoso grazie ai social, ma poi quello stesso mondo virtuale che tanto lo aveva portato in alto lo ha fatto sprofondare negli abissi.
Ha iniziato a pubblicare video su TikTok nel 2020, e in breve tempo ha raggiunto un grande successo, grazie al suo umorismo e alla sua capacità di raccontare la vita quotidiana con ironia. I suoi video hanno spesso affrontato temi importanti come la depressione, l’ansia e il bullismo, e hanno ispirato molti giovani che si sentivano soli e incompresi.
Il ragazzo, con alta probabilità non avrebbe retto così da farla finita, durante una live in diretta davanti ai suoi 200.000 followers, togliendosi la vita impiccandosi.
Fanno specie sia le modalità del raggiro che quelle del suicidio. Fa rabbrividire l’ultima lettera scritta dal papà.
“Mi hai reso uomo fin dal primo momento in cui sei nato e per te ho fatto del mio meglio per diventare una persona migliore, ma non è bastato perché non sono riuscito a proteggerti”
La morte di Inquisitor ha suscitato un’ondata di cordoglio sui social network. In molti hanno ricordato il suo talento e la sua capacità di far sorridere, e hanno invitato a riflettere sul tema del bullismo online e della salute mentale dei giovani.
Le cause della morte
Da prime indiscrezioni sembrerebbe che il giovane si sia suicidato perché prima raggirato e, successivamente, minacciato da una ragazza minorenne.
La ragazza insieme ad un complice, con molta probabilità il suo fidanzato, avrebbe raggirato il ventitreenne facendogli credere di essere maggiorenne e, dopo una serie di messaggi scambiati con lui, ne avrebbe poi divulgato il contenuto.
Messaggi che di lì a poco dalla pubblicazione sarebbero diventati immediatamente virali.
Inoltre, secondo alcune testimonianze, il ragazzo era in cura per una depressione. In un video pubblicato poco prima della sua morte, Inquisitor ha ammesso di essere in difficoltà, e ha chiesto a chi lo seguiva di essere più gentile e rispettoso.
Il dibattito sul bullismo online
La morte di Inquisitor ha sollevato un dibattito sul tema del bullismo online. Molti utenti hanno accusato TikTok di non fare abbastanza per proteggere i suoi utenti dal bullismo, e hanno chiesto alla piattaforma di adottare misure più stringenti per contrastare il fenomeno.
TikTok ha risposto alle accuse affermando che la sicurezza degli utenti è la sua priorità, e che la piattaforma ha in atto una serie di misure per proteggere gli utenti dal bullismo, tra cui la possibilità di segnalare i contenuti offensivi e la moderazione dei contenuti.
L’importanza della salute mentale
La morte di Inquisitor ha anche messo in luce l’importanza della salute mentale dei giovani. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la depressione è la malattia mentale più diffusa al mondo, e colpisce circa 322 milioni di persone di tutte le età.
È importante che i giovani siano consapevoli della possibilità di sviluppare una malattia mentale, e che siano in grado di chiedere aiuto se ne hanno bisogno. È inoltre importante che i genitori e gli educatori siano attenti ai segnali di disagio nei giovani, e che si attivino per aiutarli.