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Cosa sta succedendo a Rafah

A Rafah, una città situata nella parte meridionale della Striscia di Gaza, si stanno verificando eventi molto gravi. Recentemente, ci sono stati raid aerei israeliani che hanno causato numerose vittime e feriti. Secondo le ultime notizie, l’esercito israeliano ha confermato di aver effettuato attacchi mirati nella zona, con l’intento di colpire obiettivi terroristici, ma senza l’intenzione di danneggiare i civili. Tuttavia, c’è stata una controversia riguardo a un nuovo raid sulle tende degli sfollati a ovest della città, con un bilancio di almeno 7 morti secondo i palestinesi, e 20 per Hamas, mentre Israele smentisce questi numeri.

L’Unrwa, l’agenzia dell’Onu per i profughi, ha riferito che nelle ultime tre settimane circa un milione di persone sono fuggite dalla zona. La situazione è talmente critica che l’Algeria ha proposto una nuova risoluzione all’Onu per chiedere un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza. La comunità internazionale è profondamente preoccupata per gli sviluppi della situazione e sta seguendo attentamente gli eventi.

La viralità dell’immagine “All eyes on Rafah” ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sulla situazione dei rifugiati e sulle difficoltà che stanno affrontando a Rafah. Chiunque navighi sui social media si troverà rapidamente di fronte all’immagine virale con il messaggio: “All eyes on Rafah” (“Ogni sguardo puntato su Rafah”). Questo post, che sembra generato da un’intelligenza artificiale per la presenza di montagne non esistenti a Gaza, mostra un vasto campo di rifugiati simile a quello situato nella parte meridionale della Striscia di Gaza. Curiosamente, le lettere del messaggio sono composte da tende e sono immerse in un mare di innumerevoli altre tende di dimensioni minori. In breve tempo, l’immagine è stata ripresa e diffusa oltre 38 milioni di volte, un numero in costante crescita, e ha attirato l’attenzione di celebrità come la modella Emily Ratajkowski e l’attrice Susan Sarandon.

Lo slogan “All Eyes on Rafah” è diventato un grido di protesta nelle università degli Stati Uniti e in Europa, dove gli studenti richiedono con urgenza un “Cessate il fuoco” nella Striscia di Gaza. I social network hanno risposto con diverse iniziative per esprimere solidarietà al popolo palestinese: ad esempio, la campagna #blockout si propone di ostracizzare i profili delle celebrità che hanno preso posizione a favore di Israele o che non hanno esplicitamente denunciato gli eventi di Gaza.

Nel frattempo, si sono registrate anche reazioni da parte di alcuni utenti israeliani o simpatizzanti di Israele. Una storia Instagram pubblicata dall’attore e sceneggiatore Lior Raz, originario di Cisgiordania, presenta un bambino in un tunnel, simbolo delle gallerie sotterranee utilizzate da Hamas per nascondere ostaggi e attaccare le forze di difesa israeliane (IDF), con un appello: “Se i vostri occhi sono puntati su Rafah, aiutateci a ritrovare i nostri ostaggi”. Altri post provocatori chiedono: “Dove erano i vostri occhi il 7 ottobre?”.