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Chat Control: La Nuova Frontiera della Sicurezza Digitale in Europa

Nel cuore del dibattito europeo sulla protezione dei minori online, è tornata alla ribalta una proposta legislativa che sta dividendo governi, esperti e cittadini: il regolamento noto come Chat Control, ufficialmente chiamato CSAR – Child Sexual Abuse Regulation. Il suo obiettivo dichiarato è ambizioso: prevenire e contrastare l’abuso sessuale su minori nel contesto digitale. Ma il prezzo da pagare potrebbe essere la privacy di milioni di utenti.

Cosa prevede la legge

Il regolamento CSAR introduce obblighi stringenti per i servizi di messaggistica, anche quelli che utilizzano crittografia end-to-end come WhatsApp, Signal, Telegram e iMessage. Le piattaforme dovrebbero implementare sistemi di scansione lato client (client-side scanning), capaci di analizzare contenuti — testi, immagini, video — direttamente sui dispositivi degli utenti prima che vengano cifrati.

In pratica, ogni messaggio potrebbe essere controllato da algoritmi e intelligenza artificiale per individuare materiale pedopornografico o tentativi di adescamento.

Sicurezza vs. Privacy

La proposta ha acceso un acceso confronto tra due diritti fondamentali:

  • Protezione dei minori, invocata come priorità assoluta.
  • Riservatezza delle comunicazioni, messa a rischio da un sistema che molti definiscono “sorveglianza preventiva di massa”.

Secondo gli oppositori, il client-side scanning compromette la crittografia, espone gli utenti a vulnerabilità e potrebbe essere esteso ad altri crimini, aprendo la porta a un controllo generalizzato delle comunicazioni private.

Reazioni in Europa

La proposta ha ricevuto sostegno da alcuni Stati membri, mentre altri — come Germania e Lussemburgo — hanno espresso ferma opposizione, denunciando la minaccia ai diritti digitali e alla sicurezza informatica.

Il voto decisivo è previsto per il 14 ottobre 2025 nel Consiglio dell’UE. Se approvato, il regolamento entrerà in fase di negoziazione con Parlamento e Commissione.

Impatti e scenari futuri

  • Erosione della crittografia: le app potrebbero perdere la capacità di garantire comunicazioni realmente private.
  • Falsi positivi: algoritmi imperfetti potrebbero segnalare contenuti innocui, con conseguenze gravi per utenti innocenti.
  • Disincentivo all’innovazione: le aziende tech potrebbero abbandonare il mercato europeo per evitare pressioni normative.
  • Nuova consapevolezza digitale: il dibattito potrebbe stimolare una riflessione collettiva su come bilanciare sicurezza e libertà online