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Intelligenza Artificiale, l’Italia fa scuola in Europa: La prima legge nazionale è realtà

A metà settembre 2025, il Senato italiano ha approvato in via definitiva la prima legge italiana sull’Intelligenza Artificiale, rendendo l’Italia il primo Paese dell’Unione Europea a dotarsi di un quadro normativo nazionale specifico in materia. Questa legge è strategica per affiancare e integrare il più ampio regolamento europeo, l’AI Act, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo dell’IA nel Paese, garantendo al contempo sicurezza e diritti fondamentali.

Obiettivi e Principi Guida

La nuova normativa italiana sull’IA si basa su principi cardine come la tutela della dignità umana, il rispetto dei diritti fondamentali, la trasparenza e l’inclusività. La legge mira a:

  • Promuovere l’innovazione e la competitività: È previsto un investimento di 1 miliardo di euro per sostenere startup e PMI che operano nel settore dell’IA. L’obiettivo è creare un ecosistema favorevole che valorizzi le competenze e i talenti nazionali.
  • Garantire la sicurezza e la tutela dei cittadini: La legge interviene su temi cruciali come la disinformazione, l’uso di deepfake e la protezione dei dati personali. Vengono introdotte sanzioni severe, con pene fino a cinque anni di reclusione per chi causa danni significativi diffondendo immagini o voci falsificate.
  • Regolamentare l’applicazione in settori specifici: La normativa disciplina l’uso dell’IA in ambiti sensibili come il sistema sanitario, la pubblica amministrazione, il lavoro e la giustizia, stabilendo principi e deleghe al governo per l’implementazione di linee guida settoriali.

Rapporto con l’AI Act Europeo

La legge italiana non si pone in contrapposizione all’AI Act europeo, ma agisce come una sua naturale integrazione. L’AI Act, entrato in vigore nel 2024 con un’applicazione graduale fino al 2026, si concentra sulla classificazione dei sistemi di IA in base al loro livello di rischio (inaccettabile, alto, limitato e minimo), vietando quelli considerati a rischio inaccettabile e imponendo rigidi requisiti per quelli ad alto rischio.

La legge italiana ha il compito di:

  • Delineare la governance nazionale: Stabilisce che l’ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale) e l’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) saranno le autorità competenti per la supervisione e l’applicazione della normativa, coordinandosi con la Presidenza del Consiglio.
  • Colmare i vuoti normativi: Interviene su aspetti lasciati alla discrezionalità degli Stati membri, come la tutela del diritto d’autore e la disciplina penale, rafforzando il quadro giuridico esistente.
  • Favorire un approccio pro-innovazione: L’Italia si posiziona come un leader nella regolamentazione, cercando un equilibrio tra la necessità di tutelare i cittadini e l’esigenza di non frenare la ricerca e lo sviluppo tecnologico.

In sintesi, la nuova legge italiana sull’IA rappresenta un passo fondamentale per il Paese, creando un ambiente normativo stabile e prevedibile che, in linea con gli standard europei, mira a guidare la transizione digitale in modo etico, sicuro e sostenibile.